Stipati senza cibo né acqua in camion diretti al macello in infiniti viaggi infernali dall’Europa orientale, alcuni della durata fino a 30 ore. Le indagini dell’associazione Animal Equality hanno portato alla denuncia di alcune aziende, che vantano tra i più alti normal di benessere animale
Accatastati uno sopra l’altro in camion multipiano, stipati molte volte in uno spazio angusto senza nemmeno poter stare in piedi o alzare la testa, con abbeveratoi spesso inadatti a viaggi estenuanti verso i macelli italiani dove si sarà, a sua volta, massacrato per finire sulle nostre tavole.
Questi sono i “viaggi della morte”, viaggi che gli agnelli e gli altri cosiddetti animali da allevamento sono costretti advert affrontare, viaggiando fino a 30 ore di seguito, ben oltre quelle previste dalla normativa europea per il trasporto di animali vivi, prima di raggiungere la loro destinazione finale: il macello. (Leggi anche: Trasporto di animali vivi: il Parlamento Ue ha perso un’occasione per fermare le sofferenze inutili)
A denunciare (ancora) la situazione agghiacciante è Animal Equality che, con le sue indagini shock, ha documentato l’agonia subita dagli agnelli nel periodo pasquale di quest’anno.
@Uguaglianza animale
Negli ultimi mesi, la collaborazione tra l’associazione e il ministero della Salute ha portato alla denuncia di diversi camion provenienti dall’Est Europa che trasportavano agnelli. Alcuni di questi appartengono advert aziende che hanno normal molto elevati di benessere animale nella loro politica aziendale, ma che in realtà non trovano conferma.
Le irregolarità più comuni includono la mancanza di accesso degli agnelli a cibo e acqua, spazio insufficiente per il carico fuori portata, sistema di monitoraggio della temperatura non funzionante. Inferno all’inferno.
A questi va aggiunto il numero degli esemplari morti o moribondi durante il viaggio dell’orrore per le condizioni disumane in cui gli animali vengono trascinati al macello, ultima tappa della loro triste esistenza.
Nel 2021 lo erano oltre 400.000 agnelli provenienti dai paesi dell’Europa orientale tra cui Romania, Ungheria e Polonia, ma anche dalla Spagna, trasportati in Italia. Nonostante il consumo di carne di agnello nel nostro Paese sia diminuito rispetto agli anni precedenti, i trasporti non si fermano e gli animali continuano a subire sofferenze inimmaginabili per il maggior profitto dell’uomo.
Come dimostrano le tragiche notizie di questi giorni e le indagini che abbiamo condotto, il trasporto di animali vivi è una delle pratiche più crudeli nell’industria alimentare. Durante le festività natalizie, il traffico di camion per il trasporto di agnelli e altri animali si intensifica in tutta Europa, ma ogni giorno milioni di animali sono condannati a questa sofferenza.
Chiediamo che l’Unione Europea faccia di più per quei quasi 2 miliardi di animali tra cui pecore, bovini, polli e maiali che ogni anno vengono trasportati vivi su camion o navi in tutta l’Unione Europea e dall’Europa all’estero”, ha affermato Alice Trombetta, Govt Direttore di Animal Equality Italia.
Fonte: Animal Equality Italia
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