La prefazione di Fabio Capello indica la direzione del libro con un rapido excursus e un approfondimento dell’esperienza manageriale del periodo milanese, a testimonianza di come il calcio, e più in generale lo sport, abbia sempre avuto un importante combine con i temi della affari, gestione, coinvolgimento dei fan e intrattenimento.
La riflessione degli autori parte da una domanda: «Qual è l’impatto del digitale – e più recentemente della pandemia – sull’industria sportiva? Come sono cambiate le logiche attraverso le quali le organizzazioni sportive cercano di coinvolgere i tifosi e di intercettare nuovi pubblici? ».
Negli ultimi anni abbiamo assistito a importanti cambiamenti, soprattutto grazie a trasformazione digitale ei risultati che ha generato sull’intero ecosistema sportivo, introducendo nuovi modelli di monetizzazione, produzione di contenuti e comunicazione.
Il concetto alla base di questo cambiamento si esprime nell’unione di sport e spettacolo, entrare (sport) ainment precisamente. Migliorare l’interazione con i fan sarà una delle sfide più avvincenti, sottolinea il libro. Soprattutto per questa esigenza lo sport sta affrontando la trasformazione da attività puramente agonistica a vera e propria piattaforma di intrattenimento. Con la parola “sport” inserita volutamente all’interno e nel centro di intrattenimento, gli autori sottolineano una variazione dello stesso che evolve e genera nuovi linguaggi, nuovi format e nuovi attori.
L’obiettivo è fare capire come lo sport debba rivedere i suoi confini e come i decisori abbiano il compito di guidare il cambiamento. La grande sfida non è tanto il cambiamento quanto la sua gestione.